AGGREGAZIONE LA PAROLA D’ORDINE PER LE PMI (GdBrescia) febbraio 2012

Aggregazione oltre che qualità e innovazione sono le idee vincenti per combattere la crisi

L’attività della micro impresa italiana era, e continua ad essere, in linea generale legata alla produzione di beni e servizi complementari ad un progetto più amplio, del quale le pmi sono parte più o meno determinante nel processo di subfornitura.

Meno frequente è il caso di micro imprese protagoniste di tutta la filiera che coprono l’intero ciclo, dalla ideazione ricerca sino ad arrivare al prodotto finito.

Semplificazione: Ciò che fino a qualche tempo fa poteva andar bene, sottolinea una nota dell’Associazione Artigiani di Brescia presieduta da Enrico Mattinzoli, oggi sembra non funzionare più, non perché sia cambiata la professionalità degli imprenditori, ma semplicemente perché, al ridimensionamento – contrazione del mercato – si è aggiunta la necessità per i grossi committenti di semplificare ulteriormente la catena dei fornitori, avendo un solo interlocutore che garantisca tutte le fasi del processo.

La storia insegna che i grandi cambiamenti avvengono all’indomani delle grandi crisi, siano esse politiche che economiche; credo quindi che la situazione attuale abbia tutte le caratteristiche per l’avvio di un processo, che porti le micro imprese a una nuova strategia di approccio al mercato. Questa nuova strategia si chiama «aggregazione» e può, certamente, secondo l’Associazione bresciana, essere la chiave di svolta per le pmi in termini di crescita, non solo economica ma anche strutturale, finanziaria e di sapere.

I servizi: Certo, a questo processo non tutti possono o devono partecipare, i calzolai (quei pochi che ancora restano, per passione più che per convenienza) continueranno a fare il loro lavoro; ma nel campo dei servizi gli artigiani (ad esempio: installatori, idraulici, carpentieri, pittori, edili, elettricisti, progettisti) possono, attraverso l’aggregazione, ampliare le loro opportunità di lavoro partecipando a bandi in veste di capofila del progetto anziché semplici parziali – fornitori di un servizio, «fornendo chiavi in mano».
Lo stesso dicasi ad esempio in campo ambientale: esperti di energie alternative, di processi e di prodotto, officine meccaniche, carpenterie, fonderie, affiancati da operatori di marketing e di mercati esteri possono ambire ad «aggredire» paesi in crescita con un prodotto finito, anziché una parte di esso.

Qualità e innovazione: All’imperativo aggregazione vanno senz’altro affiancate due componenti essenziali alla riuscita del processo: qualità» e innovazione» (variabile non indifferente per ottenere anche «alto valore aggiunto»), in assenza delle quali il processo non centrerebbe l’obiettivo.
Ecco perché «piccolo» in termini economici, non è più sinonimo di bello, come la parola «localismo», sempre in termini economici, non ha più alcun senso. «Aggregazione» quindi è la parola d’ordine, conclude l’Associazione Artigiani di Brescia guidata dal presidente Enrico Mattinzoli, che veda le nostre microrealtà artigiane coinvolte in una sfida rivoluzionaria e al tempo stesso entusiasmante.

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